Come disse Ernst Gombrich, il sipario di ogni favola si apre con c'era una volta [cit.], anche questa favola si apre con c'era una volta. C'era una volta una terribile civetta di nome Minerva, tutte le persone che guardava morivano istantaneamente. Così tutti i cacciatori che cercarono di ucciderla morirono, tutti tranne uno, il nome di questo cacciatore era Uhei. Ora la civetta dallo sguardo che uccide è tornata a seminare morte e distruzione sul suolo giapponese a distanza di anni. Così l'esercito giapponese e quello americano chiamano all'appello l'ormai vecchio Uhei. Grazie all'aiuto di nuovi alleati, Uhei riprenderà in mano il fucile e scenderà nuovamente a caccia. Il carattere di Uhei è delineato in ogni piccolo dettaglio, è ben caratterizzato anche il cambiamento dei militari, da ostili e presuntuosi fino a diventare più umili. Andando sempre più avanti con la storia si assisterà al nascere di un'amicizia impensabile all'inizo del volume. L'autore come al solito riprende le storie folkloristiche, ma ci mette sempre il suo per far appassionare il lettore, infatti Fujita è riuscito a evidenziare anche i sentimenti della civetta, che a primo impatto può sembrare un mostro terribile. A causa del tipo di storia la lettura è consigliata ad un pubblico adulto. La trama del manga è ben strutturata e riserva molte sorprese. Il disegno è più pulito rispetto i canoni standard dell'autore. Pagine bianchissime, nessuna publicità, il formato italiano è stato curato dalla j-pop, quindi non può che essere molto gradevole. | |