Karakuri Circus
Nome | Karakuri Circus, Battaglia Non Convenzionale |
Autore | Kazuhiro Fujita |
Anno | 1997 |
Tipologia | Shounen |
Genere | Avventura |
Editore giap | Shogakukan |
Editore it | Granata Press |
Numero volumi | 12 (Sospeso) |
Masaru Saiga, studente delle elementari e figlio illegittimo di una famiglia esperta di bambole Karakuri, si ritrova erede di una grande fortuna. I suoi familiari però non sono d'accordo nel lasciare l'eredità al piccolo Masaru e quindi assolderanno una serie di assassini senza scrupoli che usano come armi dei burattini meccanici. Ad aiutare il piccolo Masaru ci saranno Shirogane e Narumi Kato. Shirogane è una francese che faceva parte di una compagnia circense ed è un'esperta burattinaia abilissima a manovrare una delle marionette più potenti, Harlequin. Narumi è un esperto di arti marziali proveniente, anche egli, da tradizioni circensi, ma è affetto da una malattia che lo potrebbe portare alla morte e che solo Masaru può curare. Come al solito Fujita riece a costruire alla perfezione le sue trame e forte del successo avuto dal precedente lavoro Ushio & Tora, crea il personaggio di Masaru, che sembra quasi Ushio Aotsuki ai tempi delle elementari. Ciò che arricchisce particolarmente la trama è il legame che unisce Masaru, Narumi e Shirogane. L'elemento folkloristico che Fujita decide di usare per questa storia sono le bambole Karakuri, da cui deriva il titolo del manga. La parola Karakuri in giapponese significa congegno meccanico e le bambole di questo tipo sono da tempo un vanto per gli artigiani nipponici. I primi esemplari risalgono al periodo Edo (1603-1868), queste bambole sono state i primi automi giapponesi costruiti in legno di ciliego e porcellana ed i loro movimenti dipendevano da ingranaggi, molle e sabbia. Le bambole Karakuri, in se misteriose, hanno interessato molto Fujita e le ha fuse agli elementi tipici dei burattini. Le marionette sono state ben curate, infatti, ad ognuna sono state date caratteristiche particolari ed un aspetto mostruoso, ma l'idea di utilizzare dei burattini meccanici durante il combattimento non è certo innovativa, basti pernsare che solo l'anno precedente alla pubilcazione di questo manga erano usciti Kurogane di Kei Toume e Genzo di Yuzo Takada. Il disegno di Fujita è molto simile a quello di Ushio & Tora: cupo e spigoloso, sembra approssimativo ed impreciso, ma è solo un'impressione, infatti l'autore fa sempre capire cosa sta accadendo. Il disegno è così per dare un tocco horror, tipico dell'autore, ed è per questo motivo che le zone scure abbondano nelle vignette. Non mancano comunque le vignette più divertenti in cui Fujita dimostra tutta la sua bravura come disegnatore. E' probabile che in Italia, come in tutto l'occidente, quest'autore non abbia avuto successo a causa del suo disegno sporco, ma questo giudizio, a mio parere, viene dato troppo frettolosamente dai lettori... In Giappone il manga è completo ed è composto da 43 tankobon, l’opera, infatti, è durata per circa 10 anni. La pubblicazione in Italia è stata fatta per mano della Play Press, che ha suddiviso ogni tankobon in due volumi ed ha sospeso la pubblicazione al dodicesimo albo. Spero che qualche editore italiano voglia riproporre il manga, stavolta completo, con una edizione che gli si addica di più! | ![]() |
Trama | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Disegni | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Edizione | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Voto Finale | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |