Ushio Aotsuki è uno studente delle medie come tanti che vive in un tempio buddista. Un giorno mentre lavora nel magazzino del tempio cade in un sotterraneo a lui sconosciuto. Qui vi trova un demone sigillato alla parete da un'antica lancia. L'avventura inizierà dal momento in cui Ushio libererà il demone e lo soprannominerà Tora per la sua somiglianza ad un felino (Tora = Tigre). Ushio diventa così il proprietario della lancia, chiamata lancia della bestia, questa lancia dà il potere di sconfiggere qualsiasi mostro a chi la brandisce consumandogli l'anima. Quando l'anima sarà stata mangiata totalmente dalla lancia, il proprietario si trasformerà in un mostro, come è avvenuto per tutti i precedenti proprietari, infatti ogni volta che Ushio la usa contro un demone gli si allungano i capelli a dismisura e più ne usa i poteri più assume sembianze mostruose. Ushio, accompagnato da Tora, inizierà un viaggio per il Giappone per sonfiggere la Maschera Bianca, un Kyuubi (mostro con sembianze di volpe bianca a nove code), che vuole distruggere il mondo. Lungo il loro viaggio Ushio farà conoscenza di numerose personaggi che lo aiuteranno, conoscerà l'origine della lancia e conoscerà le verità che gli sono state nascoste sul padre e la madre. Questo è il manga più importante di Fujita ed è considerato da molti un capolavoro. All'inizio il manga è formato da storie autoconclusive, che andando avanti si allungheranno sempre più. Sono tracciate meticolosamente le personalità di Ushio e di Tora e anche quelle di tutti i personaggi amici, nemici e anche quelle delle comparse, al limite del maniacale. I personaggi di cui si farà la conoscenza arricchiscono sempre di nuovi intrecci la storia, fino poi a spiegare tutto senza lasciare buchi nella narrazione. Le storie spesso sono macabre, come tutte quelle di Fujita del resto, basti solo pensare alla storia della lancia che chiede l'anima in cambio dei poteri per sconfiggere i demoni, e come se non bastasse all'interno della lancia ci sono anche le anime dei precedenti proprietari e di chi l'ha forgiata. Il disegno è sporco e in alcuni tratti è volutamente imperfetto, per dare l'idea di caos nelle vignette. I disegni sono molto cupi, ma nonostante ciò le vignette comunicano sempre ciò che l'autore voleva. In ogni caso è sempre il primo manga di quest'autore e si sente l'influenza dei disegni anni '80. La Granata Press propose il titolo per prima in Italia, ma fu costretta ad interrompere la distribuzione per fallimento al quattordicesiomo volume, infatti il volume 14 di questa edizione è considerato rarissimo. L'edizione della Granata era l'edizione standard per l'epoca. In seguito la Star Comics riprese a pubblicare Ushio e Tora li dove la Granata Press aveva interrotto, una volta finita la pubblicazione fu costretta a ripubblicare anche i primi volumi, però stavolta in un formato diverso ed ovviamente con una nuova numerazione. Le edizioni, che lasciano a desiderare, hanno rovinato un pò la bellezza che l'opera aveva in origine. | |